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18 giugno 2012

Shanghai come Atlanta

Trasferta condita da pochi km. Costretto dalla temperatura e dall'umidità a calcare l'ipermoderno tapis roulant dell'Intercontinental Shanghai Expo, come un criceto podistico che corre nella ruota senza conoscerne il motivo, guardo con ammirazione i (tanti) cinesi che al mattino presto e al calare del sole vanno su e giù lungo questo viale nuovo di pacca intorno all'Expo.
E' da un paio di anni che non passavo da queste parti. Così mi stupisco di questi nuovi rampanti podisti della domenica, dei nuovi centri commerciali, dove le truppe scelte della repubblica popolare si cimentano nello sport preferito dagli americani: ingurgitare il maggior numero di calorie a tutte le ore del giorno. E chiamala pure globalizzazione se vuoi.
Forse è anche per questo che si sente la necessità di correre, correre per smaltire, qui come ad Atlanta. 
Pure il sottoscritto lo fa, su e  giù per i saliscendi di un tapis che ha anche un programma di corsa dedicato a Killian (Kilimanjaro). Per smaltire quanto mangiato a Issimo (conferma ad alto livello) e nel nuovo Matto Bar. 4 giri di ruota, in media 8 km di CL senza senso.
Ma ora si riprende.


1 maggio 2012

Ricapitolando


Una settimana ad Atlanta.


Corsetta tutti i giorni, giù fino al campus di Georgia Tech e ritorno. Quasi sempre in compagnia e a ritmo superlento, tranne due uscite un po' più tirate (uno e due). Ottimo percorso: una specie di MilanoDue senza Berlusca e con tanti saliscendi e scoiattoli in più. Media di 7,76 km ad uscita. 
Media di 3 birre al giorno, soprattutto qui (ottimo anche il menù), ma se avessi scoperto prima la SweetWater la media sarebbe salita notevolmente.
Una partita NBA. Un po' di shopping. Ho anche lavorato...

Questa mattina la borsa era pronta per accompagnarmi a Luvinate per correre i 26 km dello Skyrunner del Campo dei Fiori, ma poi ho sentito la pioggia oltre il buio e mi sono girato. Meglio così: la gara è stata annullata per le avverse condizioni meteo. Non mi sono però risparmiato il fango del PAM. Di acqua sulla testa ne prenderò a sufficienza quest'estate.

19 aprile 2012

Un saluto e via

Da sabato il tenutario del blog sarà qui per un po'. Il solito viaggio biennale per scoprire che da questa parte dell'oceano non si sta poi così male. Le corse mattutine si alterneranno agli hamburgers. Rileggo il post di due anni fa. Anche allora partivo con il ginocchio dolorante (ma era il dx?).
Nel frattempo non mollo nonostante la pioggia: venerdì e sabato un po' svelto, domenica a guardare in tv la mara piovosa, lunedì fartlek e mercoledì un 10K un po' tirato. 
Ora che il ginocchio migliora aggiornerò i buoni propositi.


4 ottobre 2011

Trail non trail


Barcellona mi lascia una certezza morale ed un dubbio fisico. In villa ci starò per qualche anno ancora, ma la mia passione … la mia passione per la corsa quanto in fretta si brucerà? In otto giorni di permanenza catalana ne faccio 50 tondi (km), come un pendolino ad oscillare tra il porto olimpico e le rampe del Montjuic. Carbonaro, corro nella notte, incontrando il sole all’orizzonte solo di striscio e poi crollo. Troppo male ai tendini per svegliarmi tutte le mattine e sfidare il sudiciume delle Ramblas. Così è. Tornato a casa le cose non migliorano. Sabato un 3x1km rec. 1km dignitoso (tra 4’12’’ e 4’06’’), nonostante i due kili di previdenza integrativa sottoscritti tramite PAC a base di cerveza e crema catalana. Poi al lago, in una domenica di luglio slittata ad ottobre, un lungo abortito al 24esimo km. Ansimante e zoppo torno a casa e lascio dietro di me l’asfalto che non mi vuole più bene (tutto ricambiato!). Nelle prossime due settimane qui ci sarà poco da correre. Ne approfitteremo per sfogliare la margherita: trail nontrail, trail nontrail.

Quando non riuscirò più a correre, allora camminerò. E quando faticherò a camminare mi siederò a guardare le mie figlie correre e saltare e mi ricorderò di quanto ho corso e camminato e ringrazierò Dio per la fortuna che mi ha concesso.

21 settembre 2011

La tribù

Sono quasi le 7, ma da queste parti è ancora buio. Esco dall'hotel, mi dirigo giù per le ramblas, ubriachi e nottambuli da discoteca, lattine vuote e sporcizia varia a fare da contorno. Poi arrivo sulla riva del mare, un km ancora e la città cambia aspetto. Una località balneare in piena regola. La direzione è quella giusta. Il lungomare è affollato di tapascioni, spuntano dall'oscurità e ti vengono incontro. Come ruscelli che diventano torrenti e poi fiumi dritti verso il mare, si danno appuntamento qui a correre avanti e indietro su questo tratto di costa, parlando la medesima lingua, a Barcellona come a Milano. Passi pesanti e più leggeri, fiato corto e musica sparata nelle orecchie di quello che ti supera. Per chi corre ogni città ha in sé la certezza di un luogo dove trovare la tua stessa gente, le stesse usanze, le stesse regole. La tribù si muove con me.

28 giugno 2010

Cina e ritorno

Una settimana a Shanghai. Corso poco ma corso, più per togliere lo zero dai km fatti nella settimana 20 – 28 giugno che per uno stimolo allenante. Mi metto d’impegno, ma il tapis roulant non fa per me e lo spettacolo di una Zhangyang Road trafficata e grigia mi fa passare la voglia. 10 km in tre giorni di tapis roulant sono un successone per il Tapabada. Stamattina invece sveglia presto grazie al fuso e solito circuito mattutino allungato di un km. Passaggio agli 8 km di tutto rispetto nonostante il chilo messo su in una settimana. Adesso concentriamoci e riprendiamo seriamente. Magari ci scappa anche qualche serale.

17 maggio 2010

Alana

Ad Atlanta per lavoro il Tapabada non si fa mancare l'occasione di correre in terra straniera. Ieri e oggi di buon mattino, complice il fuso orario, corsettina di 5 km tra Centennial Olympic Park ed il campus di Georgia Tech. Con Aldo si chiacchiera e si corricchia per non esssere sopraffatti da budweiser e western burger e per non pensare al ginocchio che continua a far male.

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