28 novembre 2017

25 novembre - Cross dei due pini, Besozzo

Cardana di Besozzo, cross dei due pini. Ovvero come ricavare un gran bel percorso di cross intorno ad una collina sormontata da due pini con vista lago. Tante curve, qualche salita e pochi dritti come si conviene ad una campestre. Nuvole basse e tanta pioggia nel pre-gara non tengono, infatti, lontano molti aficionados del genere. Noi, ad esempio, facciamo più di 50 minuti di auto (solo andata) per una corsa che ne dura non più di 20.




A livello prestativo oggi mi sono tornate in mente le parole di Sebastian Coe (per chi non lo conoscesse, beh, non so cosa dire) che paragonava l’atletica al poker "Sai che carte hai in mano, e magari sono solo scartine, ma devi tenere la testa alta". E così ho fatto. Mi sono buttato nella prima discesa come fosse l’ultima della mia vita, ma alla successiva salita ero già in debito Ben presto A. mi ha salutato e se n’è andato. Ma ho continuato a bluffare fino all’ultimo dei 5 km previsti, guadagnando posizioni su chi bluffava peggio di me. Poi ho avuto un moto di orgoglio. Sono andato a riprendere la sempiterna canotta verde della 3V e sull’ultima salita ho raggiunto A. Piuttosto provato, ma ancora in me da accennare uno sprint sul filo di lana.

13 novembre 2017

11 novembre - Vaprio, cross del Poker novarese

Eccoci anche quest’anno a Vaprio per assaggiare il pane con gorgonzola del ristoro finale ... e per correre il primo cross della stagione (in quella passata fu il primo, e pure l’ultimo). Quest’anno si fa sul serio: presente all’intero circuito per vedere che effetto fa correre come M50. Approcciare la disciplina con il cross di Vaprio è ideale. Curvoni tondeggianti, pochi cambi repentini, un solo fossato. Non che questo sia sinonimo di tranquilla scampagnata del sabato pomeriggio. Alla partenza la solita bella gente: circa duecento aspiranti a sporcarsi le scarpe con la polvere, che di fango neanche l’ombra.
Il primo chilometro passa a cercare l’assetto di corsa con le scarpe chiodate, evitare le buche più profonde e aggirare i sederi più grossi (non sempre in questo ordine).
Al secondo facciamo un po’ di spallate con R. della S. Marco.
Al terzo mi faccio coraggio che siamo quasi a metà.
Il quarto non me lo ricordo.
Al quinto finalmente raggiungo il mio socio che ha dei problemi, ma anch’io non sono messo meglio.
Al sesto vorrei darci dentro per andare a riprendere due M60, dato che io sono M50, e mi pare un diritto acquisito stare loro davanti. Poi però temo di essere battuto in volata. Farei una figura non degna di un M50 di fronte a due M60. Ci penso troppo ed è già tutto finito. 
93 su 213 e stesso tempo dell’anno scorso. Benvenuto M50. 

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