5 giugno 2013

2 giugno - Trincea Trail

Il blocco dello scrittore colpisce anche i migliori. Nulla da temere! Non perderò l'occasione di lasciare traccia della prima edizione di questo trail, nonostante la mente sia maggiormente focalizzata sui reali benefici delle immunoglobuline per neuropatie genetiche che sulle sane abitudini del correre e della scrittura ad esso abbinata.

Purtroppo gli appunti veloci non possono descrivere la bellezza dei luoghi attraversati e la capacità organizzativa dell'Atletica 3V nel tracciare un percorso mai banale e ben presidiato.
Qui l'anno scorso c'ero stato, con altro spirito e altra forma, per la Corsa in Trincea e mi ero innamorato dell'ambientazione: 10 km a tutta, prima in salita nei cunicoli della Linea Cadorna e poi un tuffo in discesa per tornare a Cassano Valcuvia. Quest'anno invece è tempo di trail, 22 km con oltre 1000 D+, ma la trama è sempre quella. Primi 13 trascorsi a prendere quota, tra le gallerie lasciate in eredità dai nostri soldati, e seconda parte da correre a tutta. La frontale (ben) accesa e la prudenza (quasi sempre) non mi evitano l'esperienza di testare la durezza della nuda roccia al contatto con la capoccia. Barcollante ma felice torno a rivedere le stelle senza troppe conseguenze. In alcuni punti la salita si fa tosta, ma gli scorci che si aprono sono totalmente appaganti. E allora, in mancanza di funghi (che mi si dice non è stagione), mi accontento di scattare foto.

 
I saliscendi della seconda parte di gara mi trovano totalmente impreparato nella conduzione del gesto atletico (come ahimè spesso capita di questi tempi). Nonostante lo sprone del temporaneo compagno di viaggio (mitico Pres!) la discesa, tutta corribile, mi sembra un'eterna salita. Zoppico, corricchio, mi fermo e poi riparto. La personale via crucis però volge al termine. Taglio il traguardo dietro a chi è claudicante per altre ragioni. E rifletto sul lungo tormento appena passato. Mai più? Macchè! Da rifare assolutamente, pensando che anche quelle storte sono giornate da mettere a bilancio.



20 maggio 2013

18 maggio - Trail del Motty

Tre edizioni e tre percorsi diversi per il trail del Mottarone. Un segnale di quanto possa essere (quasi) infinito girovagare su questo panettone che sta alle spalle di Tapasciopoli, senza per questo farsi assalire dal senso di noia che spesso pervade chi percorre i soliti itinerari.
Meraviglia l'alto numero di partecipanti sulla corta (25K), causa cancellazione della distanza lunga, impantanata, oltre che nel fango di questi giorni, nei permessi amministrativi negati. Tre anni fa eravamo un po' di meno, ma i panorami, non oggi, e l'organizzazione meritano il successo.
Memore della peperonata pre-seconda edizione, indigesta al punto giusto, questa volta mi preparo al cimento da vero atleta, sebbene la risposta del fisico non sarà delle migliori. Parto lento per non perdermi il gusto dei primi 7km di salita. Il sentiero largo e qualche falsopiano permettono al Tapabada di diluire le emozioni fornite da chi corre i trail con spirito appropriato (leggi: per favore scansati, se no ti butto di sotto).
Arrivo alla prevista Cima Coppi, ma qui scopro che quest'anno si sale ancora. Poco male, le gambe resistono e anche se il Pres mi svernicia bellamente, quando inzia il falsopiano ho ancora la lucida consapevolezza di poter arrivare senza affanni al traguardo. Così dal settimo in poi inizia una serie di saliscendi, anche corribili, percorsi quasi sempre in compagnia di un nutrito numero di trailers. Patisco un po' il freddo, ma arrivo indenne fino ai due km finali. Qui la situazione è discesone con fango in ogni dove e tutti a spingere dietro al Tapabada. La pozza fantozziana mi è fatale. Ci cado dentro fino alle braccia, ma miracolosamente rimbalzo in piedi, prima che ad annegarmici dentro siano gli arrembanti compagni di cordata che mi seguono.
Il traguardo è soprattutto la fontana dove immergere quello che resta di una maschera di fango ed il freddo da far passare nel retro di una station wagon, stanca di essere scambiata per uno spogliatoio senza doccia.
Tre ore e spiccioli trascorse senza guardare il Garmin è il migliore risultato della giornata, un progresso verso il Tapabada 2.0.


13 maggio 2013

Fili

All'alba, spezzando i fili della tela sul sentiero, segno inequivocabile che i merenderos sono ancora a casa, impegnati a zavorrare i loro zaini. Il respiro regola il passo che a sua volta si uniforma al terreno. Salire nel chiarore mattutino, fino all'esplodere del sole dietro allo Stivo. Su fino alla sommità dei nostri pensieri, appesi come ragno al suo filo, che per gli altri è labile ostacolo al cammino, ma che per noi è vita. Soffrire in silenzio l'ultima asperità, poi il giusto riposo pensando a chi ci attende laggiù, legati insieme da un esile filo.









6 maggio 2013

Giro del Faiè

Poi scopri come le cose che dai per scontate spesso non lo siano affatto. Ad esempio questo giro del Faiè. Lo avevi già archiviato nel 2004 e adesso torna utile per un allenamento verticale. Utile anche per ricordare quanto possano essere appaganti i percorsi di mezza montagna, sia in termini di fatica ben spesa che di panorami da riscoprire.



29 aprile 2013

28 aprile - Tour della Bessa trail

Ovvero di quella volta che ho sbagliato direzione a 100 metri dall'arrivo e ho tagliato il traguardo dalla parte opposta a quella giusta, ma tanto era un trail e senza chip.

Il mio guru della rete avverte che "... alla fine, della corsa si può dire tanto, e se ne dice, ma, tolti tutti gli extra, alla base c'è la sopportazione del disagio, del dolore, della fatica". Ecco mai come oggi ho fatto di questo semplice ma utile ammonimento il mio mantra (soprattutto quando dall'undicesimo km in poi non ne avevo più e anche la minima asperità pareva l'Everest).
Alla Bessa ci arrivo per correre il primo trail di stagione più che per rincorrere la leggenda della statuetta d'oro a forma di cavallo. I volti sono quelli già visti nelle altre apparizioni del Tapabada sui sentieri di questa provincia ai confini dell'impero. Aria paesana e di primo appuntamento primaverile, imperdibile per gli amanti locali del genere. Saremo in meno di duecento, ma alla partenza mi sento già di troppo.
La gara si snoda in una prima parte di saliscendi fangosi, poi 6 km da fare a manetta su ampio e noioso sterrato. All'undicesimo c'è il giro di boa ed il ritorno per sentiero costellato da sassi, sporgenti ed infiniti, verso Zubiena. Una vera manna per i miei propriocettori che oggi avrebbero richiesto maggiore rispetto. Con il giro di boa se ne va anche tutta la riserva di glicogeno e le recenti vicissitudini personali peggiorano il già precario stato di forma. Quelli che avevo superato sul piano mi sverniciano sussurrando parole di incoraggiamento in vero stile trailer. E nella crisi più nera, seguendo coloro che mi precedevano, manco la deviazione a 100 metri dal traguardo e piombo alle spalle di speaker e fotografo di turno. In un periodo in cui si fa spallucce a 60 giorni di interregno politico i venti minuti di penalità annunciati, causa errore di percorso, mi vengono condonati. Trailer si nasce!
 
Nel veloce ritorno a Tapasciopoli misuro ciò che rimane di una giornata storta. Così fatica e dolore per correre questi 18km mi sono sufficienti per ricordare a me stesso che "ci si dovrebbe allenare con l’idea di prepararsi ad una giornata difficile, non alla migliore della propria vita".

RESPONSABILITA'

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica e non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62/2001. L'amministratore del blog, pur mantenendo costante azione preventiva, non ha alcuna responsabilità per gli articoli, siti e blog segnalati e per i loro contenuti. Ogni commento inserito nei post viene lasciato dall'autore dello stesso accettandone ogni eventuale responsabilità civile e penale. Le foto ed i video contenuti in questo blog sono da intendersi a puro carattere rappresentativo, divulgativo e senza alcun fine di lucro. Sono copyright dei rispettivi autori/agenzie/editori.