Arriva questo periodo dell'anno in cui i prati verdi si
riempiono di fango, si coprono di foglie e una leggera bruma vi staziona a
bassa quota. Ed io ai margini del campo, con l'occhio vacuo della giovenca al
pascolo, sono assalito dalla voglia di rispolverare le mie chiodate, buttarmi dentro a questi prati,
correre dietro al concorrente immaginario o reale che mi precede, frenare ad
ogni curva secca e poi riaccelerare. Il cuore che mi scoppia nel petto, le
gambe che vanno fuori giri, i tacchetti che lasciano una scia di fango e
gioventù perduta.
Così stamattina il solito giro si è trasformato in qualcosa di più della solita "pisciatina". 3km3 al di sopra della mia solita velocità di crociera mi sono sembrati sufficienti per dichiarare iniziata la preparazione alle campestri. Mioddiochevoglia!
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