Eccoci anche quest’anno a Vaprio per assaggiare il pane con gorgonzola
del ristoro finale ... e per correre il primo cross della stagione
(in quella passata fu il primo, e pure l’ultimo). Quest’anno si fa sul serio:
presente all’intero circuito per vedere che effetto fa correre come M50.
Approcciare la disciplina con il cross di Vaprio è ideale. Curvoni tondeggianti,
pochi cambi repentini, un solo fossato. Non che questo sia sinonimo di
tranquilla scampagnata del sabato pomeriggio. Alla partenza la solita bella
gente: circa duecento aspiranti a sporcarsi le scarpe con la polvere, che di
fango neanche l’ombra.
Il primo chilometro passa a cercare l’assetto di corsa con le
scarpe chiodate, evitare le buche più profonde e aggirare i sederi più
grossi (non sempre in questo ordine).
Al secondo facciamo un po’ di spallate
con R. della S. Marco.
Al terzo mi faccio coraggio che siamo quasi a metà.
Il
quarto non me lo ricordo.
Al quinto finalmente raggiungo il mio socio che ha dei problemi, ma
anch’io non sono messo meglio.
Al sesto vorrei darci dentro per andare a
riprendere due M60, dato che io sono M50, e mi pare un diritto acquisito stare
loro davanti. Poi però temo di essere battuto in volata. Farei una figura non
degna di un M50 di fronte a due M60. Ci penso troppo ed è già tutto finito.
93
su 213 e stesso tempo dell’anno scorso. Benvenuto M50.
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