14 maggio 2021

9 maggio - Vibram Mottarone Trail (20k)

L’avrò scritto altre volte. Il Mottarone Trail è stato uno dei primi trail a cui il tenutario di questo blog ha partecipato nella prima stagione da trailer, il lontano 2010. Da allora altre volte ho indossato il pettorale calpestando i sentieri di questo panettone piantato tra i laghi Maggiore e di Orta, e non mi è mai capitato di ripetere il medesimo percorso.

Un numero infinito di sentieri a disposizione e la fantasia degli organizzatori hanno consentito anche quest’anno di confrontarsi su un itinerario inedito, con partenza da Stresa e arrivo in cima o quasi, per 20 km di sviluppo e un dislivello che alla fine confermava il dato ufficiale: 2000 metri meno qualche gradino.

Trail quindi corto, ma per questo non meno tosto, soprattutto a partire dal decimo km, dopo una metà corsa fatta di saliscendi tra Stresa e Baveno. Il Mottarone Trail ha rappresentato per quasi tutti noi il primo pettorale da indossare dopo la no trail zone. C’erano volti noti e meno noti, e molti di loro, che in gara ho visto solo passare velocemente, me li sono ritrovati in coda più tardi alla stazione a monte della funivia che ci avrebbe riportato sulle sponde del lago. Esperienza, dico quella di attendere l’imbarco per oltre un’ora, in fila, stanco e infreddolito, che rimarrà tra i ricordi più vivi di questa giornata, più della prestazione del sottoscritto.

Di prestazione, effettivamente, non si può parlare. E’ stata più che altro una passeggiata con i bastoncini (aka nordic walking), data l’impossibilità di correre senza provare l’ormai solito costante dolore al ginocchio. Dopo un tentativo di corsa nei primi km mi sono messo di buon passo a risalire i pendii del Mottarone. La fatica si è fatta sentire specie sulla prima e più lunga salita fino ad arrivare al Monte Camoscio. Con il prolungarsi della gara è, invece, aumentata la confidenza nell’affrontare le asperità ed il ginocchio si è sentito solo nelle poche discese presenti sul percorso. Il take-home message di oggi sono due. Ascolta il tuo corpo prima di affrontare avventure che saranno solo pain senza gain. E il secondo: se c’è da tornare in funivia alla partenza accertati di tagliare il traguardo molto prima degli altri o affidati a un NCC.

26 aprile 2021

18 aprile - Giro dei due colli

Dici Briga Novarese e mi vengono alla mente i primi passi fatti dal tenutario del blog nel trail. Erano per la precisione i Sentieri di S. Cristina e correva l’anno 2010. Così i 20 km di quest’oggi su e giù per i due colli, S. Michele e S. Colombano, sono stati un ritorno alle origini, con tanti km in più nelle gambe e tanti sogni in meno nel cassetto. A volere essere onesti i sogni restano, ma forse è il tempo che inizia a mancare.

Come due settimane fa, causa Covid, si parte in onde e con bevande al seguito, ma i partecipanti sono così tanti che sul percorso non si resterà mai soli. Il percorso è il solito dell’edizione 2018, a cui avevo partecipato. Si tratta di darci dentro nei primi km per arrivare in cima ai due suddetti colli e poi darci dentro per superare i brevi strappi di salita che il percorso riserva. Sicuramente gara meno impegnativa di quella di Gargallo, ma dove occorre comunque rilanciare dopo ogni strappo per non
perdere il ritmo.

Sulla prestazione del tenutario non c’è da dilungarsi. Sono piaciuti l’impegno nel mantenere il passo anche sulle salite e la determinazione a non lasciarsi scappare il socio, che, complice una giornata di forma non splendida, ha dovuto sentirsi sul collo per 20 km il respiro affannoso del cinghialone.  

14 aprile 2021

5 aprile (2021) - Trail di Eric il Folletto (quasi 17K)

Torniamo a indossare un pettorale e già questa è una notizia. Lo facciamo più per la gioia di valicare i confini regionali in un periodo di zona rossa senza infrangere la legge che per la voglia di partecipare a una bella tapasciata che ora si chiamano tutte trail. Rispetto all’ultima corsa chippata mi sposto solo di qualche km, ma la conformazione del percorso di 17 km che si sviluppa intorno a Gargallo, è molto simile al C-Trail di Fontaneto. Brevi salite, soprattutto nella prima parte, e lunghi drittoni asfalto misto gravel nella seconda. La gioia di esserci ha fatto un po’ mancare il contesto agonistico, peraltro non incentivato dalla forzata partenza a scaglioni che ha reso la competizione indecifrabile (ma quello che ho superato è partito nella mia batteria o in quella precedente?). Tant’è. Di questi tempi ci si deve accontentare di gare senza ristori e gadget, e benedire i coraggiosi organizzatori che ti consentono di riassaporare sensazioni che fai fatica a ricordare.

18 febbraio 2020

16 febbraio - C-Trail (21k)


Basta poco: un gonfiabile all’arrivo, uno speaker e un pettorale. Basta poco per trasformare una tapasciata in un trail non competitivo. Attirato più dalla zona, tanto cara al tenutario di codesto blog, che dalla parola trail nel logo della corsa, eccoci a Cavaglio d’Agogna per cimentarmi in questa prima edizione del C-trail di 21km. Quali che siano le motivazioni di ognuno, un nutrito numero di appassionati del genere si mette in marcia con un clima di inizio primavera. La zona propone dolci saliscendi tra i vigneti e qualche più deciso strappo per inerpicarsi sugli argini di torrenti in secca (lo speaker in partenza ha sottolineato ripetutamente il numero dei guadi da attraversare, 4guadi4, quasi a mettere un pizzico di avventura in una tapasciata domenicale che già di per sé può offrire enne varianti sul tema sorpresa).


Oggi si trattava di macinare qualche km extra su di un percorso che simulasse ben più probanti impegni di inizio primavera. E l’obiettivo è stato perfettamente centrato, grazie ad un tracciato che ha richiesto un impegno costante, senza cali improvvisi o insensate fughe in avanti.




8 gennaio 2020

5 gennaio - S1 Trail Corsa della Bora (57K)


La guardiamo allibiti, mentre scarichiamo le valigie. La nonnina, pellicciotto e capello biondo platino, nascosta dal volante del suo jeepino, cerca di inserire la retromarcia e di fuggire al destino baro della donna al volante che  sbaglia direzione e imbocca in senso contrario le rampe del silos. E' un attimo, ci guardiamo negli occhi e poi ci manda a fanculo! Benvenuti a Trieste.

In quel luogo che si chiama Mitteleuropa parlano italiano, sloveno, croato e tedesco. C’è anche un po’ di francese e dialetto, come quello del curioso personaggio di Mima Sport che cerca di spiegarmi, in un veneziano importato, che la sacca gara per il cambio indumenti non me la può dare, perchè z'è rimasti senza. Trieste è il confine antico di una geografia che ormai esiste solamente sui libri di storia. Basta osservare gli zaini e gli stracci che i clandestini hanno lasciato ai bordi del sentiero appena oltre il confine che ci separa dalla Slovenia, prima di cercare la loro speranza sull'italico suolo. Questa è la globalizzazione bellezza! Della Mitteleuropa resta però il fascino intatto in piazza Unità d'Italia, nei caffè storici, nelle osterie. Che terra e che città meravigliosa, appesa tra il Carso e il suo golfo.


In questo splendido landscape si sviluppa la Corsa della Bora, che si allunga per oltre 55 km dal confine sloveno fino al borgo di Sistiana, congiungendo i diversi paesi che si affacciano sul mare dal balcone del Carso. Una gara lunga, ma non troppo, con tre salite decise, ma dal dislivello contenuto, qualche passaggio tecnico e tanti panorami da ammirare in una splendida giornata di sole e bora moderata.
Dopo la delusione, ma solo a metà, del DNF all’UTLO, non si nutriva certezza alcuna su tenuta, fisica e mentale, in una gara così “dentro” alle festività natalizie. Invece, il tenutario del blog trova la giornata giusta. La concomitanza di diversi fattori (la cui descrizione annoierebbe i già distratti lettori) apre così la strada ad una prestazione da circoletto rosso nel personalissimo taccuino (cit.). Dal paesino di Pesek (io ho visto solo il ristorante, ma forse c'erano anche immobili residenziali), un passo prima della Slovenia, parto deciso nella terza wave di uno start che ne poteva prevedere benissimo una sola. Discesa e subito il cartello del confine di stato ci indica che stiamo pestando terra straniera. Tanti saliscendi e qualche salita un po’ più tosta mi ricordano le tapasciate lungo le Prealpi varesine. Dopo il ristoro di Dolina si affronta la prima salita alla conquista del Carso. La parte più interessante viene subito dopo, con l’attraversamento della Valle Rosandra, che si discende su ghiaioni dolomitici e si risale dall’altro versante, decisamente più riparato dal vento che ci sbatte in faccia un freddo che non sarà mai troppo pungente. Finiscono un po' prima di metà percorso le difficoltà di giornata. Il resto è un esercizio di concentrazione per far girare le gambe, attenti a non scattare troppe foto al Golfo sotto di noi e portare a termine la lunga passeggiata, che ci conduce negli ultimi km fino sulla battigia. Dopo aver guardato il mare dall’alto per tutto il giorno è ora di saltellare tra i grossi massi sulla spiaggia prima che la marea li sommerga. E mentre le prime ombre della sera avvolgono Visogliano (semi cit.), traguardo di giornata, anche il tenutario di codesto blog cinge al petto la medaglia da finisher, unico ricordo materiale di questa Corsa della Bora 2020.


Un trail da mettere nel cassetto dei ricordi personali soprattutto per il tempo, decisamente ridotto, impiegato a concluderlo (ovviamente è tutto relativo: le mie 9 ore potrebbero essere considerate da altri al pari delle ere geologiche necessarie per scavare le grotte carsiche). Reiterate e generose porzioni di Gulash e patate in tecia, innaffiate da abbondante birra locale, non sembrano questa volta avere fiaccato la voglia di divertirsi che resta condizione fondamentale per riuscire a stare a giro e far finta di correre per una mezza giornata.

RESPONSABILITA'

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica e non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62/2001. L'amministratore del blog, pur mantenendo costante azione preventiva, non ha alcuna responsabilità per gli articoli, siti e blog segnalati e per i loro contenuti. Ogni commento inserito nei post viene lasciato dall'autore dello stesso accettandone ogni eventuale responsabilità civile e penale. Le foto ed i video contenuti in questo blog sono da intendersi a puro carattere rappresentativo, divulgativo e senza alcun fine di lucro. Sono copyright dei rispettivi autori/agenzie/editori.