Torniamo a indossare un pettorale e già questa è una notizia.
Lo facciamo più per la gioia di valicare i confini regionali in un periodo di
zona rossa senza infrangere la legge che per la voglia di partecipare a una
bella tapasciata che ora si chiamano tutte trail. Rispetto all’ultima corsa chippata mi sposto solo di qualche km, ma la conformazione del percorso di 17
km che si sviluppa intorno a Gargallo, è molto simile al C-Trail di Fontaneto.
Brevi salite, soprattutto nella prima parte, e lunghi drittoni asfalto misto
gravel nella seconda. La gioia di esserci ha fatto un po’ mancare il contesto
agonistico, peraltro non incentivato dalla forzata partenza a scaglioni che ha
reso la competizione indecifrabile (ma quello che ho superato è partito nella
mia batteria o in quella precedente?). Tant’è. Di questi tempi ci si deve
accontentare di gare senza ristori e gadget, e benedire i coraggiosi
organizzatori che ti consentono di riassaporare sensazioni che fai fatica a
ricordare.
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