Una gara
improntata alla rettitudine. Rettilinei e angoli retti dominano infatti il percorso
di questo cross autoproclamatosi 1° Cross di natale, ma in realtà già 9° Cross
del Roncaccio. Tra il cimitero di Casorate Sempione e il centro sportivo del
medesimo ridente paesino la società organizzatrice ha ritagliato una gara da
5,4 km che non disdegna neanche l’attraversamento di un bosco (ma sarà regolare
per un cross Fidal che assegna titoli provinciali?). Nei restanti km erba alta
da falciare con un nuovo tacco 12 e un campo di granoturco, questo si già tagliato, in cui prestare
attenzione alla salvaguardia dei garretti.
Sulla gara del tenutario di questo
blog c’è poco da dire. I limiti fisici in cross di questo tipo risultano
evidenti. E pur con tutto l’entusiasmo profuso, e l’aiuto del socio che mi ha praticamente
tirato, non riesco a farmi breccia oltre la mediana della classifica. Tuttavia
sarebbe bastato questo per concludere in bellezza un pomeriggio oltremodo
freddo e ventoso, se non fosse stato per una F40 che, superata, mi ha ri-superato a 100 mt dal traguardo. Sono cose che possono lasciare il segno
nelle gare a venire.
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