La mezza di Vigevano il Tapabada la corre per due motivi: testare la tempra del tapascione in condizioni di tempo pessime e per il ristoro finale, il cui piatto forte quest’anno era la crostata. Qui a Vigevano immancabilmente piove nel giorno della mezza e arrivando sul posto mi chiedevo se in questo paese esistano giornate di sole. Evidentemente dovrò riprovare anche il prossimo anno per saperlo. Il programma, mio e di Ale, era di correre una prima parte della gara senza tirare, ed una seconda in progressione, come da tabella per Milano. Pronti via e Ale parte come un treno, io dopo qualche km fatto a ritmi troppo sostenuti lo lascio andare e mi attesto sui 4e20”/25”. Anche se tento di rallentare per tenere fede alla tabella continuo ad un passo inferiore ai 4e30’’ fino al 18km. A questo punto intravedo là davanti la sagoma del mio compagno di allenamenti e spingo per raggiungerlo. L'ultimo km lo corro in 4’08’’. Arrivo abbastanza provato, ma ancora in spinta e chiudo in 1h33’35’’ real time; seconda prestazione sulla distanza alla soglia dei 42. Poi, as usual, doccia senza acqua e ristoro senza risotto (almeno per il sottoscritto). Sensazioni positive in vista di Milano anche se il giorno dopo i muscoli gridano vendetta.
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