30 settembre 2010

Kilometro rosso e ripetute

L’altro giorno al convegno l’a.d di Kilometro rosso parlava delle meraviglie della sua creatura e  confermava che la lunghezza di quella “cosa” che sorge accanto alla A4 è proprio di un km. Non ho potuto fare a meno di pensare al tapascione, sicuramente presente tra le 1500 persone che lavorano lì dentro, impegnato in pausa-pranzo a correre una bella serie di ripetute da un km, sfidando le auto che gli sfrecciano accanto. Io, meno tecnologicamente avanzato, oggi ne ho messe in fila 5 intorno all’Arena con tempi tra i 4’ e i 4’10’’. Gambe non troppo effervescenti, testa non troppo convinta, ma sono arrivato in fondo.

27 settembre 2010

Tachi-sprint


A futura memoria siamo qui a celebrare le qualità dopanti di una tachipirina. Settimana fiacca nel fisico e nel kilometraggio. Poi il sabato sera per farla finita ingollo una tachipirina ed il mattino dopo stacco il personale sulla salita di S. Barbara (D+540, 2.76 km, 36’39’’ contro i 38’10’’ di un mese fa). Per farne 15 ci attacco anche la salita della Ponale, tra bikers mezzi durmenti che non ti vedono neanche passare. Tocco il cartello del ”Rispettate i pedoni”, monito a re e regine che se ne fregano di noi tapascioni, e faccio dietrofront, gustandomi un lago senza onde, un cielo senza nuvole ed i monti con i primi colori autunnali.

24 settembre 2010

Milano da correre

Non credo molto nella Milano da bere che si trasforma nella Milano da correre tre o quattro volte all'anno. Ma all'evento di questa mattina avrei partecipato volentieri, per empatia con altri matti che corrono alla mattina presto, per rinverdire il bauscia che ogni milanese come me ha in sé e per la novità dell'evento. Sarà per il prossimo anno. Così trasformo il 5.30 in 6.30 e parto per il secondo allenamento mattutino consecutivo tra le vie del paesello. Niente di significativo. Raffreddore e mal di gola sono ancora lì: 7 km senza nessun impegno. Questa settimana l'importante è non fermarsi e aspettare tempi migliori. 

20 settembre 2010

19 settembre - 35^ Camminata dei Tre Campanili

Capita una volta l’anno che sul percorso dei lunghissimi del Tapabada compaiano come funghi ristori forniti di acqua, tè e generi di sussistenza vari. E’ ciò che succede in occasione della Camminata dei Tre Campanili di Tornavento, tapasciata IVV che si snoda nel Parco del Ticino, quasi tutta su asfalto, con percorsi di 7, 12 e 18km. Così anche quest’anno il Tapabada ha usufruito dei suddetti ristori, optando per il percorso lungo, fatto quasi interamente in compagnia dell’amico Andrea, con cui condivisi la prima esperienza di chip e pettorale nel lontano 2004. E’ questa tapasciata quasi tutta pianeggiante, tranne le due salite che fanno parte del personalissimo circuito Mangia&bevi. Non per questo la tapasciata si può considerare monotona, il paesaggio fluviale che si attraversa appaga la vista e l’animo. Prima del ristoro finale lascio la compagnia e aggiungo altri 14 km al percorso. Per ricordare al corpo e alla mente che la maratona necessita solitudine, poiché dolore e sofferenza sono esperienze nella realtà difficilmente condivisibili. Giornata emotivamente appagante, non certo per la camminata dei Tre campanili: oggi la Giulia ha imparato ad andare in bici senza rotelle. E queste sono altro tipo di soddisfazioni.

16 settembre 2010

Onda su onda

Leggo da qualche parte che il podista, superati i 40 anni, deve aumentare il numero di allenamenti basati sulla velocità, pena il decadimento dell’elasticità muscolare. Decadimento, sensazione che ben si addice alle mie gambe post-trail, la cui efficienza motoria non è ancora pienamente recuperata a quattro giorni dall’evento. Così oggi al parco rispolvero l’onda, un fartlek di 1min + 2min+ 3min a ritmo veloce x 2 con 1’ di recupero lento. Tanto per ritardare il decadimento.

13 settembre 2010

12 settembre - Trail del Mottarone

L’aria che accoglie gli spiriti trail è frizzante quassù in vetta. Alla partenza dell’edizione zero del Trail del Mottarone siamo circa 150, divisi tra la 22 km (i più) e la 44 (i più duri). Per un giorno il Tapabada diventa Tapatrail e nell’attesa di partire si gusta il panorama: Rosa, i Mischabel e pure il Leone. 


Il briefing ruspante della 22 anticipa la partenza lanciata. Subito lo strappo per salire alla vetta del Mottarone ci ricorda che qui oggi soffriremo. Da lì giù lungo una discesa che ci impegnerà quasi continuamente per 8 km fino al primo ristoro. Alessandro ed io tiriamo il freno sull’insidioso sentiero costellato da sassi e radici. La discesa non è il pezzo forte del Tapabada. Più oltre si entra nel bosco ed il percorso diventa corribile. Si passano le tre montagnette e ci si dirige verso Luciago dove è posto il secondo ristoro. E’ questa la parte migliore del percorso: si viaggia immersi in un bel bosco. Adesso siamo sul lato ovest del monte ed il lago d’Orta è sotto di noi. Mi fermo in mezzo ad un gregge di capre per documentare il tutto e riprendiamo a scendere. 


Il sentiero lascia il posto ad una gippabile che ci porterà al punto più basso (700 metri) di questo Trail. Al 17esimo km il bivio segnala il ritorno in quota. Prima con pendenza costante ed infine gli ultimi tre km con un dislivello di 700 mt. Si sale camminando lungo un sentiero dove le rare piante non permettono di ripararsi dal sole. La fatica si inizia a far sentire. Solo all’ultimo km abbozzo un tentativo di corsa, ma la spia è sul rosso. Chiudo la fatica di poco sotto le tre ore (2h58’).
Ritorno in valle soddisfatto dell’esperienza personale e dell’organizzazione di questo trail dopo i dubbi pre-gara (dovuti soprattutto al costo d’iscrizione un po’ alto). Docce calde (rarità per noi tapascioni) e massaggi tra i benefits più apprezzati. Il percorso (con un D+900) mi è parso molto duro. I 700 metri di dislivello negli ultimi km temprano il fisico e la mente.

9 settembre 2010

Ritorno al Parco

Ritorno al Parco, in pausa pranzo. Il programma è veloce: qualche ripetuta e ritorno in villa. Confido nel venticello ristoratore, ma il caldo si fa ancora sentire. Una banda di ragazzini, poi, ha messo le porte volanti per una partitella proprio sul mio percorso con copyright per le ripetute. Ma il Tapabada non si arrende. Parto e ne infilo 4 da un km con riposo attivo di 2’. Le gambe sono pesanti, le sensazioni non buone. Non bado al tempo, ma spingo e basta su questo percorso inventato al momento. Il crono mi dice che sono stato intorno ai 4’. Nel recupero mi fermo a sbirciare da un portone i preparativi nell’Arena. Stasera lì dentro qualcuno correrà un po’ più veloce di me.

6 settembre 2010

Lungo con brio

Ci sono domeniche in cui preferiresti stare a letto piuttosto che farti il lunghissimo pro maratona tutto solo. Ieri era uno di quei giorni. Uno sforzo atroce per alzarmi, decidere il luogo dell’allenamento e poi arrivarci. Così alla fine c’era molta soddisfazione nell’aver fatto il compitino (32 km in tre ore tra Tornavento, Vizzola e Nosate). Ci ho messo dentro anche due giri del Mangia&bevi ed il Sentiero delle vacche per essere a posto con la coscienza. La media si è alzata, ma spero che l’allenamento sia stato fruttuoso per l’impegno di domenica.

5 settembre 2010

3 settembre - 3^ Sotto il pergolato

A Rescalda ai primi di settembre si svolge una delle ultime serali del calendario varesotto. E' un piacere correre questa gara molto veloce e ben organizzata dal team 3 Esse (ma l'avrò scritto giusto?) del presidente e amico Lamberto. Quest'anno il percorso è stato modificato leggermente rispetto alle passate edizioni e misura 6,3 km. Molti come sempre i tapascioni alla partenza. I primi km del Tapabada, trainato dal sempre veloce compagno di allenamenti, risultano troppo veloci e verso il quarto devo tirare un po' il fiato. Nell'ultimo km riprendo a correre in buona spinta e chiudo al ritmo di 4'05'' per un crono finale di 25'46''. Meglio di ogni più rosea aspettativa mi gusto il pasta party (ottimo anche questo, sopratttutto per la pummarola).

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