Vado, non ci vado, poi vado. Ma dove? Vicino, lontano, con auto, senza. Poi decido, ma sono passate le 8 da un pezzo. Meglio sarebbe stato continuare a dormire, visti i risultati di un mangia&bevi deludente. Lo ammetto, non digerisco più i drittoni, neanche quando qualche metro sopra la testa luccica la scritta Qatar dell'A320 ready-for landing da usare come diversivo. Mi appassiono di più a seguire corse vere per uomini veri, comodamente modellato al mio divano.
Accidenti alle nuvole basse e nere che solcano l'orizzonte! Sono qui inchiodato ai margini di una pista d'atterraggio a fracassarmi il ginocchio, mentre ci sono mille-e-poi-mille ancora posti da visitare, tipo quel bosco oltre Passo Rolle con gli abeti più belli delle Alpi che ci fanno i liuti migliori. E non ho più tutta la vita davanti! Così mi fermo e riprendo unicamente perché ho lasciato l'auto a qualche km di distanza. Sarà l'effetto trail o solo l'autunno che avanza.
Leggo l'incontro di Rumiz con Rigoni Stern e medito. [...] L'autunno come il tramonto. L'uomo che lo guarda in faccia è migliore: si confronta con la propria transitorietà.
Guardo le montagne nascoste e le immagino spolverate dalla prima neve. E non ho più tutta la vita davanti! Trailer crepuscolare anelo [...] un letto, un po' di legna, acqua e cibo, al massimo cento libri. Classici, consumati per essere stati letti e riletti.
Photo:carrerasdemontana.com |
Già, siamo transitori. Kilian si che se la gode. :)
RispondiElimina@Daniele ed io invece soffrirò da cane per arrivare in fondo!
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