Trail, trail, fortissimamente trail. L’approccio con questa evoluzione della tapasciata genere IVV, tanto cara al Tapabada, è stato così positivo che, tornato a casa, sono andato subito a scaricare il calendario delle prossime manifestazioni trail. Oggi a S. Cristina, sobborgo di Borgo(manero), faceva freddo, molto freddo. Non che sia una novità in questa prima parte del 2010, ma la nevicata di venerdì scorso aveva reso le consuetudini podistiche domenicali del Tapabada ancora più complicate da svolgere (alzarsi alle 6.30, sfidare la temperatura al di sotto dello zero, affrontare nebbia e ghaiccio). Come me hanno fatto circa 500 podisti che si sono ritrovati armati di spirito trail, ed alcuni anche di (in)utili borracce e zainetti camel bag, in quel di Borgo. Il trail, dicevo, mi ha affascinato; per le difficoltà incontrate (neve misto fango, fango misto ghiaccio, ghiaccio misto sudore, ed ancora colline da scavalcare e torrenti da guadare), ma anche per il meraviglioso paesaggio che in certi tratti faceva da cornice a questa gara, con il Monte Rosa a sovrastare tutti gli altri monti in una giornata limpida e alla fine quasi calda. Certo la gara non poteva catalogarsi come era nell’intenzione mia e di Lamberto, emerito presidente del Team 3 esse, un LL preparatorio alle nostre prossime maratone, ma l’abbiamo affrontata come tale, rifiatando sulle salite, scegliendo i treni giusti (declinati al femminile) e soprattutto gustando la giornata podistica nel suo complesso. Tant’è che alla fine dei 29,880 km, percorsi in circa 3h11, comprese le pause, abbiamo tagliato il traguardo mano nella mano a sottolineare, non tanto l’impresa, quanto la validità dell’esperienza comune, sicuramente da ripetere.
PS: oggi indossavo due canotte, quella della nostra società e quella gialla del Team 3 esse
PS: oggi indossavo due canotte, quella della nostra società e quella gialla del Team 3 esse
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