Ci vadano gli altri in villa questa mattina, io scappo via da tutti i cattivi pensieri. Approfitto dell’estate che ci regala S. Martino per l’ultimo lungo pro-Firenze.
Ed in attesa di un foglio di via libera che tarda ad arrivare e che delimita chi corre con chip da chi lo fa senza, rifletto sul mio piano B. Sì perché tutti i maratoneti con un minimo di esperienza sanno che nella maratona, come nella vita, occorre avere un piano B. Perché la maratona, come la vita, non sempre va come deve andare e allora in corso d’opera devi avere un piano B prima di fermarti senza forze al lato della strada. Pensando a tutto questo ed alla bellezza di essere semplicemente uno che corre in una tiepida mattina di novembre ne ho fatti 33 (di km) in 2 ore e 45’. Tra due settimane, tenendo questa media, arriverei non lontano dal mio PB sulla distanza. Ma questo è il piano A, adesso devo preparare il B.
Ciao “tapabada”,
RispondiEliminasai una cosa? Continuare a collegarmi al blog e vederlo in quello stato di abbandono mi fa stare male.
Siamo fermi, non si va avanti!
Ero abituato al post quodiano, alla piacevole lettura delle avventure del "tapabada" che non è solo un forte corridore ma anche uno che con la penna ci sa fare :-)
Vogliamo svelare a noi umani del pianeta terra cos'è questo PIANO B di cui vai scrivendo?
Abbiamo bisogno di leggere delle avventure del “tapa”
Aspetto sviluppi a breve
ciao
Un lettore