Alle porte la primavera, alle spalle il primo temporale della stagione (espresso un desiderio?). In mezzo l’ultimo allenamento degno di questo nome prima di Treviso. Il Tapabada se la prende calma oggi. Sveglia alle otto, colazione tutti insieme, stile Mulino Bianco, faccende domestiche per liberarsi l’animo da inutili pesi, la partenza della maratona di Roma (grande Ale!). Abbigliamento primaverile (first time), con la speranza di potere fare altrettanto tra una settimana. In programma un RG di 14km, ma l’aria frizzantina fa girare le gambe un po’ più veloci di quanto previsto. Mi dirigo verso il Parco, ma dopo pochi km capisco che se non voglio passare la mattina a sguazzare tra le pozze d’acqua, è meglio cercare un po’ di asfalto. Così vado ad esplorare l’altra estremità di Tapasciopoli, lungo viali che a poco a poco mi pare di non ricordare con tanta sicurezza. Alla fine trovo la via di casa, ma il giro si allunga oltre quanto preventivato. Inizio ad accusare lo stress test di giovedì scorso e arrivo a casa non in piena efficienza. Alla fine sono 18km in 1h e 24min. A cui si aggiungono altri 4 nel pomeriggio per la Camminata dei papà. Quel tipo di corse non competitive, dove tuttavia la delusione per non aver ottenuto un buon risultato si misura con l'espressione stampata sul volto della princess.
"Sicuramente persi.. Cercando un posto che non sappiamo neanche che posto è, dove forse ci sono i due stronzi, ma dico forse! Sulle indicazioni di un dentista! Tedesco.. Albino... Drogato... Omosessuale...E del suo concubino che è un ergastolano!" D. Abatantuono, Marrakech Express
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